Prigioniero delle Tre Cime

Ogni salita incomincia con un sogno, senza una ragione precisa, alle volte,con una casualità frutto del caos; un immagine, un nome, un dettaglio all' apparenza insignificante, lasciano traccia dentro di me e sedimentano nel mare dei sogni; un sedimento che a tempo debito riaffiora prepotentemente.

Tre Cime di Lavaredo - Foto Riky Felderer

In quei giorni non c'è possibilità di replica, non esistono compromessi, l'ego ha il sopravvento su tutto, sulla ragione, sul dovere, sulla responsabilità, sulle persone.


Camillotto Pellissier - Foto Riky Felderer 
E come tante volte, mi ritrovo a compiere i gesti di un rituale ormai consolidato, su pareti lontane, apparse in sogno; trascinando nel vortice qualsiasi persona mi stia attorno, senza nessun compromesso, con l'ossessività di un folle; prigioniero del mio sogno.

Camillotto Pellissier - Foto Riky Felderer

Tutto si ferma, tutto ruota attorno alla parete, alla linea, fino a raggiungere l'essenza del gesto, il singolo appoggio, la singola prensione, tutto gira vorticosamente attorno a me.La parete è il mondo.La via la mia ossessione.

...Per la cronaca...

E' tutta l'estate che aspetto, aspetto di avere il tempo libero dagli impegni di lavoro, aspetto che la meteo sia buona e che le due cose possibilmente convergano nel medesimo periodo!!
Ormai avevo accantonato l'idea, avevo quasi pensato di richiuderla nel cassetto dei sogni e lasciare tutto in standby per un altro anno, fino alla prossima estate, dove avrei ricominciato a giocare a tetris con il mio lavoro di Guida e la meteo.
Invece eccoci quà,con mia moglie Ale, complice una meteo ultrastabile e un caldo "d'altri tempi", appesi sulla nord della Cima Grande, ad inseguire questo sogno, per me grande, di salire in libera e in giornata la Camillotto Pellissier.

Martedì provo i primi tiri e faccio al secondo giro il tiro più duro, così mi sento fiducioso e il giorno dopo, supportato da Alessandra, tra paure e sogni riesco nella libera di tutta la via;

Sono le 15 quando esco incredulo e gonfio marcio, dal tetto dell' ultimo tiro duro,  fatto più con la forza della "disperazione"che con la pompa.


Camillotto Pellissier - Foto Riky Felderer

Scatti di Riky Felderer - Via Camillotto Pellissier 300 metri fino all'8a+ - Tre cime di Lavaredo Cima Grande parete nord.
Salita in libera in giornata il 24/08/2011 con mia moglie Alessandra

Digital Crak 8a sulla cresta di Cosmiques

Ladro di equilibri


Sono carico di aspettative, forse come tante volte troppo carico.

La tensione gioca spesso brutti scherzi, soprattutto quando tutto dipende da equilibri precari, da movimenti controllati, quasi a dover trattenere il respiro per non sbilanciarsi.

Ma il controllo non basta su questo mozzicone di granito; per venticinque metri di appigli da stringere con la giusta dose di rabbia.

Questo pezzo di protogino rosso fuoco, piovuto da chissà dove nel bel mezzo della cresta dei Cosmiques ha un anima, rude e selvaggia, come la roccia di cui è fatto.

Oggi tutto scorre al rallentatore, le lancette dell’ orologio, il sole nel cielo; persino i gracchi mi appaiono rallentati nel loro volteggiare.


Mi vedo spettatore di me stesso, mi osservo sfilare il pile e rimanere in maglietta, schiena alla parete appeso alla sosta, cercare di far confluire in un unico e duraturo istante, ambizione, rabbia, paura, concentrazione.

Mi osservo partire dalla sosta con la sola consapevolezza di dover stringere le dita su quelle minuscole rughe di roccia, fin quasi a fonderne la pelle con il granito, fin a divenire un'unica cosa con l’elemento su cui mi muovo, con la sola idea di spingere il mio corpo verso l’alto, attraverso una serie infinita di equilibri rubati alla gravità.






E ancora mi sorprendo sospeso su quel pilastro, ad ingaggiare una battaglia senza quartiere con il mio io, con la paura di sbagliare nuovamente, con il mio ego che urla la sua frustrazione!


Appigli e appoggi scorrono in una disordinata miscellanea di sequenze verso l’alto, finché esco dal cono d’ombra della parete e raggiungo la “cima” piatta di questo monolite e ancora incredulo mi godo finalmente l’odiato sole e le voci amiche intorno a me.

Rap futuristico

Rap-futuristico, rap-futuristico, rap-futuristico, futuristico; continuo a canticchiare il ritornello del tormentone, mentre scruto ogni millimetro di roccia attorno a me alla ricerca di appigli e appoggi, alla ricerca del movimento che concateni ogni sequnza...e c'è tutto! meravigliosamente c'è tutto, certo con ogni probabilità per me fuori budget o almento molto futuristico, ma c'è tutto e soprattutto adesso c'è una linea da sogno, ne lunga ne corta, giusta ( almno a me piace così ); una bella sfida per chi vorrà raccoglierla.