"Annot" Trad

Uno dei settori Trad - ph Riky Felderer
Annot... è famoso per i blocchi su un'arenaria con forme incredibili. All'inizio dei mitici anni '90 era conosciuto per i terribili test piece di Alex Franco... e tutti ce ne siam sempre tenuti alla larga.

Annot non è che un piccolo paeseino sperduto nel sud della Provenza a nord di Nizza, dove la natura e la geologia hanno dato il loro meglio, regalando ai climber due o tre fasce di compatta arenaria, solcate da fessure, diedri e quant'altro.
Roba da falesisti incalliti - ph arch. Riky Felderer
Con Alessandra è un po' che non andiamo a scalare al di fuori delle solite mete locali, un po' per "colpa" del lavoro, un po' per pigrizia, un po' perché per viaggiare serve avere una petroliera...

Riky con la sua banda qualche tempo addietro ci propone come meta possibile per le "vacanze di Pasqua" Annot, dove pare ci siano nuovi settori interamente dedicati all'arrampicata Trad, con tiri un po' per tutti i gusti; bellissime fessure proteggibili, placche lavorate a buchi un po' meno proteggibili e veri test di coraggio.

Dopo un inverno passato tra appigli di plastica, progetti di roccia e tacche da strizzare, cogliamo la palla al balzo, perchè ci piace ogni tanto prender calci nei denti e rimettere tutto in discusione; quasi (re)imparare a scalare.
Dopo una doverosa tappa finalese per spezzare le 5 ore secche di furgonetta, anche noi ci lasciamo ammaliare da queste rocce sabbiose e dai colori caldi; un parco giochi di fessure, lame, diedri, camini offwidth si offre ai nostri occhi.
Un giocattolo, per due tossikclimber come noi, all'apparenza innoquo ma che già dal primo approcio ci mette sull' attenti.
Risolvo più per orgoglio che per reali capacità un 6b/5.9 di riscaldamento con una partenza da 7a boulder minimo... Ecco apposto siamo... Già mi stò incazzando con me stesso... Proprio non voglio imparare ad incastrarci dentro mani e piedi ecchecazzo!!
Ale dal canto suo fa dei bei tiri e vedo che l'arrampicata ad incastro le riesce molto bene, è molto più disinvolta di me, su queste fessure ad incastro tutte da proteggere.

Ale flash su un 6c al settore Vire du Bas - ph R.Felderer
La giornata fortunatamente volge dall'isterico-incazzoso al bellalìimparoqualcosadinuovo, grazie a Riky e alla supersimpatia della sua banda; così dopo un veloce apprendistato tutto mio, mi cavo la grande soddisfa di fare avvista un 5.10abcde-aboextrem+++---  ovviamente uso tutti i buchi e buchetti sparpagliati ai bordi della fessura... Sotto i fessuristi puristi e assatanati si strappavano le vesti urlando al sacrilegio! e va beh la faccia è più o meno salva.

M.Piccardi ai monobiditisbarre, la fessura solo per proteggersi
ph - Riky Felderer
Le due giornate che trascorriamo ad Annot con la banda dei fessuriani, molto ci insegnano, ma soprattutto ci ricordano ancora una volta che l'arrampicare è sempre differente ed entusiasmante e quando sembra di aver imparato qualcosa o di essere arrivati a un punto morto ti regala nuove prospettive, nuovi giochi, basta aver voglia di provare, di imparare, di non smettere mai di sognare.

Andrea e la felicità di stare in mezzo ai suoi giocattoli preferiti - ph Riky Felderer
Piccole note

La roccia ad Annot è sabbia pressata di ottima qualità ma pur sempre sabbia, secondo me ma anche secondo voci più autorevoli, conviene portarsi una buona scelta di ferri, meglio un ferro in più che uno in meno; per il resto guantini da incastro, magnesite, TC Pro ma non solo:.. Ma soprattutto POMPAMARGINEADERENZAAPPALLA!!
alla disperata va bene anche il rinvio... ph Riky Felderer
BUONE SCALATE A TUTTI E CHE IL 5.9 SIA CON VOI
Giangiacomo l'impavido, Andrea il tentatore..si accettano scommesse venite gente!!
ph ancora LUI  RIKY FELDERER

Sogni... realizzati


 Ci sono giorni che racchiudono i sogni di quando poco più che bambino, arrancavo sul muro in sassi della casa di mia nonna; ogni tanto mi rivedo, un paio di asolo verdi piccole di non sò quanti numeri, ricordo in modo vivido, la fatica ad infilarle e il male al limite del tollerabile, il "sacchetto della magnesite" era un marsupio All Star, recuperato se non ricordo male,  in un fustino di detersivo Dixan.

Era l'inizio degli anni novanta, Cornalba era già parte della storia, del mito, le sue placche a tacche e a microappoggi avevano già fatto breccia nei sogni e negli incubi dei migliori climber di allora.
La prima volta che ci andai, feci resting sul sentiero d'avvicinamento...e presi una grande lezione.
Fin da subito la Corna Bianca e i suoi tiri entrarono nei miei pensieri, nei miei sogni, grazie anche all' alone di leggenda che andava sempre più crescendo attorno ai personaggi che animavano la scena verticale indigena e non solo, su tutti Bruno Tassi, visionario e autore di linee magnetiche e senza tempo.

Poche volte negli anni a seguire, ritornai a scalare tra quel caos di appigli e appoggi, che solo dita e testa allenate sanno comporre in perfetta armonia fin alla catena, per timore quasi reverenziale, per mille ragioni che nemmeno ricordo, ma questo posto era ormai parte di me e i suoi tiri semplicemente dei sogni, a volte irraggiungibili...
Li ho lasciati li a maturare, a sedimentare, ho aspettato pazientemente fin chè mi sono sentito pronto per osare realizzarli.
Ieri, spronato da Alessandra che magistralmente ha passeggiato a vista su Fotonica, in condizioni quasi di trance ho accarezzato delicatamente fino in catena gli appigli di Mandrake, e salire questo tiro a vista è stato un po' come prendere un diploma, un sogno cullato a lungo che mi ha lasciato a bocca aperta e incredulo...
Sentivo che era un big day, ma mai avrei immaginato così; sono venuto per provare Jedi, ho gia fatto 2 tentativi un paio di sabati fa, oggi mi sento veramente in forma; c'è anche Gabriele che stà provando il super tiro li affianco e sono ancora più motivato.
Le condizioni sono super: umidità ZERO, vento teso..
Faccio un giro di ricognizione, per ripassare i movimenti e mi rendo conto che sento gli appigli in modo incredibile, oggi il cadavere mi segue alla perfezione!!
Riposo mezzoretta e riparto, scalo con la determinazione di un killer, lucido e freddo, senza sbavature fino in catena...dove mi lascio invadere dalla felicità!!
Ale mi abbarccia con una stretta che vale più di qualsiasi parola... E' per queste emozioni che scalo, null'altro.

3/4/2012

Di una giornata si possono scrivere molte cose; di ieri vorrei raccontare delle sensazioni, vissute e che rimangono nell' anima, come l'odore della legna che brucia nel camino.
Le previsioni incerte, la voglia di chiudere i "miei conti" e di far chiudere i conti ad Ale hanno creato un mix esplosivo!

Alle 9 siamo già in falesia alle Torrette dove Ale ha un grosso projekt. L'umore questa mattina non è dei migliori, ma fa lo stesso...ci scaldiamo sul solito tiro, faccio un altro tiro di scaldo sul 7a, alzando un po il livello, giusto per abituare gradualmnte allo sforzo,tendini muscoli e testa , dopo di me Ale se lo pappa flash e devo dire che già così la giornata prende subito un altra piega.
Alle 11 e 31 Ale sale in scioltezza il suo primo 7b+ dopo una dozzina di tentativi diluiti in 4 giornate...un sogno per Ale che oggi sente le tacche di questo muro come mai prima, che scala quasi senza peso, e passeggia la dove fin poco tempo prima le pareva impossibile muoversi.
La felicità è alle stelle, anche perchè so quanto ci tenesse e quanto cercasse una conferma del lavoro che stà facendo.

Ci trasferiamo invasati più che mai verso la Valle dei Mulini dove ognuno di noi ha un progetto ancora aperto, domenica sono caduto inesorabilmente e ripetutamente fuori dal passo duro...ma si vede che il duro è lì dove continuo a cadere.
Il viaggio di due orette è una battaglia di emozioni, per stemperare la tensione ascoltiamo distrattamente musica, parliamo dei tiri che Ale ha appena realizzato e soprattutto della mia paura di sbagliare un altra volta...PAURA...paura paura paura...non sono sicuro di un cazzo, per un istante quasi, spero piova, almeno avrei una scusa per non mettermi nuovamente in gioco...e invece magicamente c'è pure un po' di vento...parcheggio il furgone, preparamo gli zaini e come mille altre volte ci incamminiamo verso la falesia.
Il sentiero scorre rapido sotto ai nostri passi leggeri, la testa vaga libera, ripasso i movimenti mentalmente, chiudo gli occhi per brevissimi istanti e mi osservo stringere furiosamente l'appiglio risolutore e spingere, spingere maledettamente forte su quell' unico appoggio fuori asse con il piede sinistro...improvvisamente quasi come in un sogno, mi ritrovo con la corda legata, alla base del mio sogno ma questa volta senza paura.
Stringo i lacci delle scarpe, sino a far fondere le suole con i piedi e da come le stringo sento che questa volta passeggierò fin in cima senza sbavature o esitazioni...e così è...quando agguanto l'appigio d'uscita del boulder ho la percezione vivida che si sia chiuso un cerchio...
In questa falesia sono nato e cresciuto, grazie a personaggia mitici e senza tempo come il Vito, ho imparato e continuo ad imparare.
Quà ci sono le mie radici, il mio tronco e i miei rami, sono infinitamente grato a queste rocce; senza esse non avrei mai vissuto la rabbia furibonda, la frustrazione, la paura di sbagliare, ma anche la gioia immensa del riuscire...

Bene fin quà la giornata è di quelle super...ma ora tocca ad Alessandra che con due giri oggi risolve anche Melanconie un 7a++++++duro old style.

E per finire schizziamo ad Onore dove cambiando prospettiva e stile ( tetti e strapiombi ) risolvo una connessione di 8a e poi faccio un po' di allenamento...

Non potevamo concludere meglio la nostra super giornata se non con una PIZZA E WEISS dal mitico Bruno...ovviamente io una 4 formaggi senza pomodoro!!!!