SCALARE IN VERDON


Nel tempio del vuoto e del vento Dal 23/06 al 26/06

Il Verdon laggiù in fondo...ph. Alessandra Bolis
Questa proposta è rivolta a tutti i climbers contagiati del morbo verticale e bramosi di spellarsi i polpastrelli sul calcare perfetto delle gorge, con la giusta dose di gaz sotto i piedi, 4 giorni in cui stacchiamo la spina dal resto del mondo pensando solo ad arrampicare e divertirci.

A.Bolis nella falesia di Hulk - ph. Valerio Casari

Programma di massima:

Sistemazione in campeggio o B&B  a seconda delle esigenze a la Palud 

Primo giorno: arrivo, sistemazione e arrampicata in falesia 

Secondo giorno: Via lunga nel canyon  

Terzo giorno: Sentiero dello Styx e Falesia

Quarto giorno: Falesia o Via lunga, rientro a casa. 

Le pareti del Verdon e la loro magica atmosfera - ph Matteo Piccardi
Attrezzatura indispensabile: Voglia di scalare, e magari imparare qualcosa di nuovo, imbracatura, scarpette precise ma non troppo dolorose ( no ciabattone tirate fuori dalla naftalina però) CHALCK BAG ( sacchetto della magnesite ) casco, discensore tipo reverso o similari, fettuccia da 120cm o dasy chain,   pantaloni stile anni ottanta in terinda o similari; vanno dadio i fuseaux fuscia! canotta bianca. bandana per la testa 

Dolenti note: La Rampicata è..SOFFERENZA, quindi pregasi gli interessati scucire 410 €/pers. Numero max di partecipanti 6  

Roccia a perdita d'occhio dal fondo del canyon
Le spese di trasferta, vitto e alloggio  ( pure del guidone ) sono a carico dei malcapitati e tutto quanto non menzionato alla voce “Dolenti note” 

Che dire d’altro…dai andiamo a scalare che si perde già un mare di tempo a lavorare!

Suggestioni lungo il sentiero dello Styx

Info e prenotazioni matteoguida@yahoo.it ,3297790265

Climbing is not a crime

in direzione ostinata e contraria...

Sono un fallito, perché sono un climber dentro; non possiedo niente, non produco P.I.L e non me ne fotte, ogni giorno mi arrabatto come posso: il furgone con cui viaggio è stato il regalo di nozze dei miei,  vivo in affitto e ci vivrò per sempre, ho un conto in banca che sanguina come un'arteria recisa.

Quando mi guardo allo specchio, vedo un pugno di sogni, nascosti tra le prime rughe del viso, stretti tra le dita, spelate dalla roccia, bianche di magnesite.
Vedo l'amore incondizionato di una donna straordinaria, che come me, insegue i suoi e nostri sogni.

Nascosta dietro un sorriso sornione, vedo soprattutto la gioia di vivere questa nostra vita ai "margini" estremi, di mondi che fortunatamente non si toccheranno mai.

Ieri mi son fermato a un semaforo.

Rosso, ho ascoltato, ovattati dall’abitacolo dell’auto, i rumori attorno a me, rumori di vite che scorrono senza lasciar traccia del proprio passaggio.


Un ritornello mi si è annidato fisso in testa – la vita è un brivido che vola via, tutto un equilibrio sopra la follia -  allora penso e analizzo, non in modo sistematico, ma confuso come è nel mio miglior stile, queste parole.


Cazzo! La vita è veramente un brivido, un attimo impalpabile…

Verde; di colpo mi ritrovo in un vortice di emozioni, io FALLITO, inseguo sogni vacui, mi nutro dell’essenza stessa del sogno, della sua voluttà e più sogno e più ho bisogno di sognare.

Per qualcuno sono semplicemente un DROGATO.

Arrampico da 20 anni, ma non è mai abbastanza, ogni giorno devo aumentare la mia dose di "metadone verticale"...ma non mi basta più...

Scalare è stato ed è un viaggio, soprattutto umano ed interiore; in questo tempo ho imparato il sapore amaro del fallimento, la rabbia furiosa dell’errore, la gioia effimera del riuscire e sono cresciuto, continuando a crescere ogni giorno. Viaggiando ho raccolto un po' di tutto; amici, "nemici", alcune volte  mi è capitato di esser raccolto da qualche buon anima...

Il mio viaggio, giusto oggi ha fatto tappa in un porto sicuro, non un arrivo, ma un punto di partenza ben chiaro.
Non ho i numeri di un fuoriclasse, nemmeno quelli di uno bravo, ma ho la grinta e la rabbia, di un animale braccato in corsa per la sopravvivenza. E non ho nessuna intenzione di farmi prendere...

Scalo perché non mi adeguo.
Scalo perché rincorro i sogni e quando li realizzo mi sento vivo e nel sognare vivo.
Scalo, per una sorta di riscatto, verso il sistema, dove uno come me non vale un cazzo.
Scalo perché questa vita è MIA e la voglio VIVERE attraverso ciò che amo.

scalare è una necessità, non un crimine...

Il lato oscuro della forza

Il clima non è mai dei migliori, fuori c'è il classico "clima da Cava"...diluvia, ma quà tra questi antri, si stà riparati anche nei giorni di meteo impossibile...il lato oscuro della Cava giova alla forza e alla resistenza d'avambarccio.

Cava di Nembro-Foto Riky Felderer
La Cava è stata per anni e intere generazioni, scuola prima di tutto e fucina della difficoltà; è un luogo di luci e ombre; la "Cava" la ami a prima vista o la odi visceralmente.

La roccia è irrimediabilmente unta, l'arrampicata oltre che fisica d'avambraccio è tecnica, il buio fitto di alcuni angoli reconditi, non aiuta certo nella già difficile opera di invividuazione dell' appoggio o appiglio...
Cava di Nembro-Foto Riky Felderer
Beh tutto sommato un postaccio diranno i più...eppure...eppure ha il suo fascino, basta avvicinarsi con la giusta dose di umiltà e curiosità a questi antri bui dagli equilibri sfuggenti, e dopo qualche sonora bastonata, inizi a capire la musica; alla fine non è poi tanto male.

Così un po' alla volta l'occhio si adatta alla scarsa luce, le dita stringono appigli un po' patinati e i piedi si spalmano in posti dove non avresti mai osato immaginare.

La Cava è un buco nella pancia della terra, è un luogo dove il tempo si ferma ogni volta che ne varchi la soglia.
E' magia e paura, buio e luce; è memoria di gesta lontane, di giorni grandi, di uomini e donne ( in realtà pochine ) è un luogo che tra un po' non esisterà più; effimero come il tempo che scorre via.

Cava di Nembro-Aspettando il Sole 7b+  Foto Riky Felderer
Purtroppo a seguito di uno smottamento sulle pareti esterne, ed essendo su terreno privato, da voci di corridoio, ma ben informate, ho saputo che tempo un anno massimo, verrà riempita di detriti e chiusa per sempre alla frequentazione dei climber di conseguenza.

Verrà a mancare un punto d'incontro nelle giornate di diluvio, un laboratorio dove sperimentarsi, un pezzo della storia verticale della bergamasca e non solo.

Cava di Nembro-Foto Riky Felderer
Son contento di aver concretizzato quello che per mè è stato un piccolo sogno, martedì scorso, (il 1 Maggio 2012) nel più classico dei climi da cava (diluvio) dopo una decina di tentativi, riesco a ripetere Super Gigi exstension.

Cava di Nembro - SuperGigi Exstension 8b/8b+ Foto Riky Felderer
Per mè è una grandissima soddisfazione..soprattutto perchè a "tifarmi" silenziosamente c'erano alcune delle persone a mè più care.

Cava di Nembro - SuperGigi Exstension 8b/8b+ Foto Riky Felderer

Grazie a questi antri bui e agli amici per le bellissime emozioni e le straordinarie giornate passate insieme...e a quel "pazzo" del Felderone che s'è sciroppato fin quà dopo un seratona al melloblokko per far 4 foto a S.G  (SUPER GONFIO ) che tira 4 sbarre e se la mena manco fosse l'Adamo...
ANTEPRIMA DEL FILM/DOCUMENTARIO  "SULLA VIA DEL DET"


Serata di presentazione ufficiale del film Giovedì 17 Maggio alle ore 20.45 presso lo Showroom Autotorino di Valmadrera.

http://vimeo.com/41489337