La montagna ... è il mio mondo, nel bene e nel male...


Il lavoro ruba tempo, logora, non nobilita. Anche se faccio il mestiere più bello del mondo, anche se vivo scalando le montagne...

E' tempo di fermarsi, di dedicarsi a colei che amo, alla persona con cui condivido una vita...


Cosi ci lanciamo in una quattro giorni multisportiva da cui usciremo più stanchi che mai, fisicamente provati, ma entusiasti e ricaricati a mille!

Pronti via...si parte un po' in sordina. Sabato complice una sveglia non proprio mattutina ripieghiamo per una sci alpinistica alla Cima della Rosetta in Val Gerola...poche curve, tanta crosta, una bella mangiata al rifugio e un po' di giochi con l'Arva ci regalano comunque una bella giornata in un ambiente bellissimo!




La domenica per fortuna riusciamo a svegliarci ad un ora decente; ci dirigiamo agguerriti verso le magiche cime dell' Engadina, incontrastato paradiso dello sci alpinismo!
Devo provare gli sciettoni nuovi, quindi quale meta migliore che la zona dello Jullierpass!!


A parte il delirio di gente al solito bar chiavennasco, tappa fondamentale per una colazione con i fiocchi, tutto procede per il meglio...questa volta ho persino la carta d'identità...e non dovrò passare la dogana da “clandestino”!!!

Restiamo un po' sbalorditi dalla quantità di gente che c'è al parcheggio, ma del resto la giornata è di quelle da incorniciare...e botta di culo epocale c'è una neve perfetta nonostante l'esposizione della nostra gita di oggi!!!

Ambiente da favola quello che fa da cornice alla salita al Piz Surgonda...un po' di coda tipo super, ma con una buona progressione ci lasciamo alle spalle la ressa e riusciamo a godere del silenzio e della maestosità del circostante.






Sono troppo contento, per Ale è la sua prima vera sci alpinistica! Non è che abbia un rapporto stretto con l'elemento neve, tanto meno una confidenza spiccata con l'attrezzo sci, ma la grinta certo non le manca e la voglia di imparare men che meno! Poi oggi le condizioni del manto sono eccezionali. Dalla selletta sotto la cima ci lanciamo lungo il bel pendio ancora quasi intonso, dopo le prime titubanze anche Ale molla gli sci e si lancia in questa bellissima discesa lungo la Val d'Agnel!

Arriviamo dall'altra parte dello Jullierpass e come di consueto c'è da recuperare l'auto, cosi mi faccio una sgambatina extra fin al parcheggio della mattina e qui scatta l'imprevisto!

Complice il freddo e probabilmente la vecchiaia,la batteria del Doblò ci ha abbandonato e il catorcio non ne vuol più sapere di fare il suo dovere...porcaputt...avviso Ale dall'altra parte del passo con un sms, mi risponde dicendomi cosa deve fare se cercare un passaggio o cosa,nel frattempo ho pure esaurito il credito del telefono così la situazione in una manciata di secondi diviene da drammatica a drammaticaaboextrem...pensa e ripensa, provo e riprovo, con l'unico risultato di spianare definitivamente quel flebile lumicino di energia della batteria...maporcatro...
davanti a me ha pure parcheggiato un furgone...almeno se non ci fosse quello potrei provare a lanciare il catorcio giù per la discesa in folle, innestare di colpo la seconda e sperare nel miracolo!!!

Sembra che non ci sia via d'uscita...arrivano sms allarmati e convulsi da Ale...io non posso più risponderle; che rebelot!!

Botta di culo!Arriva il proprietario del furgone, un teutonico a cui in qualche maniera spiego che ho un problema e che mi farebbe una cortesia immane se levasse il suo mezzo da davanti così da poter lanciarmi con in Doblò in quella che spero sia la rincorsa della speranza!

1.2.3 giù a tutta...lascio che prenda velocità e poi BAM!!! Il “Rosso” sferragliando come un ammasso di ingranaggi e ingolfato abbestia si rimette in moto!!! tiro il fiato...e mi fiondo alla velocità della luce a recuperare Ale che nel frattempo si era avviata a piedi, doppio zaino e sci in spalla!

Anche stavolta c'è andata di culo...

Adesso tocca al ghiaccio!
Lunedi mattina alle tre e trenta siamo già in macchina in direzione Cogne...direzione Repentance Super!


Dopo un intero inveno passato a crepar dal caldo, quest'oggi la colonnina di mercurio è fissa sui -12°...alle 7 al parcheggio della Valnontey la giornata è tersa e fresca.

Avvicinamento lungo QB ma molto ben tracciato, non come un mese fa che mi sono spaccato il culo a batter traccia in un buon quaranta di fresca.

Repentance è in splendida forma, noi un po' meno; tra la gitarella di ieri e l'alzata di quest' oggi, arranchiamo già su dal canale d'accesso.




Il ghiaccio è duro secco sul primo tiro che conduce ad una bellissima nicchia in piena parete, è il tiro della sveglia!

Il secondo parte ripido ma su ghiaccio nettamente più bello e si arriva ad una super sosta stracomoda!
Come da consiglio dell' amico Enrico Bonino, filo dritto nel diedro sopra la sosta, ghiaccio lavorato e bellissima lunghezza atletica che ci porta fuori dalle difficoltà maggiori.






Ma Repentance è Repentance e il mito va scalato sino in fondo, per gustarne il sapore, per arrivare come teletrasportati, dopo tanta verticalità, in un mondo parallelo. Ogni volta che sbuco sui pianori di Money rimango affascinato dalla bellezza e dalla dolcezza del paesaggio tutt' attorno, dal senso di pace e appagatezza che mi pervade, in netto contrasto con il senso di vuoto assoluto che fino ad un attimo prima ci avvolge.










Il ritorno al “caldo” del nostro furgoncino è un mix di passi trascinati e di soste per riempirsi gli occhi della immutevole bellezza e magia delle montagne.

Una cospicua cena e una buona dormita ci rimettono in forze, quel tanto che basta per convincere Alessandra a non farsi sfuggire un occasione più unica che rara; salire la diretta di Hard Ice in the rock, un bellissimo free-standing che si forma rarissimamente, si vocifera nell' ambiente che negli ultimi 15 anni si sia formato forse due volte e mai così bene.



Io nel giro di una settimana lo salgo due volte, ma non mi stanco mai di scalare delle strutture cosi particolari, effimere e magiche!

Ale dopo il primo tiro di sveglia, segue elegantemente e con maestria sul free-standing del secondo tiro.


Quest'oggi il canale sopra è bello pulito e la neve assestata, optiamo dunque per la salita integrale di questa bellissima cascata.















La discesa a piedi per cenge e canali è la degna conclusione di una giornata alpestre...


Ora non ci resta che riempirci gli occhi e l'anima, delle montagne ovattate dalla neve, dei panorami, dei boschi, dell'acqua che scorre nel torrente, del rumore dei nostri passi nella neve, del respiro un po' affannoso, di un camoscio solitario ed elegante...tra poco sarà di nuovo primavera, queste lacrime di cristallo spariranno per lasciare spazio ad altri sogni, aspettando il nuovo inverno.