Questa settimana avevo in programma nella zona di Massa, un corso di fornazione per i lavori su corda...

Sabato una telefonata improvvisa, mi avvisa che il corso è rimandato a data da destinarsi causa terremoto...

Le previsioni danno bello e zero termico a una quota accettabile...io non sono in forma come vorrei perchè reduce da due mesi di stop forzato causa epicondilite al gomito sinistro...ma la voglia di montagna è alle stelle!

cosi domenica faccio una telefonata a Fabio e in un batter d'occhio mi ritrovo con un socio per scalare lunedi, ma la meta è indefinita.

Ci diamo appuntamento al Bione verso le otto, quindi niente levatacce!

Suona la sveglia e non so perchè ma in testa mi ronza il ritornello di una canzone popolare delle mie valli..." ...vieni a maslana con me..." e cosi ecco decisa la meta!

Mando un sms all' ancora ignaro Palma et voillà il gioco è fatto!

Sono esattamente dodici anni che non vengo da queste parti, l'ultima volta avevo liberato "Vento Beffardo" con Marco Vago era l'autunno del 2002...



Perchè proprio al Pinnacolo? Beh fondamentalmente perchè quando ho visto su Planetmountain la news e le foto della via "La Fiamma", il primo pensiero è stato "devo andare a farla!"

Cosi ho tirato il pomello del cassetto dei sogni e sono partito.

La salita me la ricordavo ripida...non si è smentita...Maslana lo ricordavo come un luogo paradisiaco, deturpato dai piloni dell'enel non è cambiato di una virgola...forse solo la traccia che porta al Pinnacolo è diventata più marcata, in questi dodici anni di assenza.

Venendo a noi...abbandoniamo la scomodità del mio Doblò e ci lanciamo all'insù sul ripido che sembriam due scappati di casa...

Rituali e preparativi ormai consolidati da anni di arrampicata, ripetitivi, quasi monotoni ma mai uguali e ogni volta forieri di nuove avventure, di nuove emozioni.

Parte Fabio sul primo tiro, un buon risclado, poi mi cede il "comando", ora la via è tutta mia tutta da scalare a vista; è per quello che siam qua, non per altro.


Cosi dopo un classico ma bellissimo tiro di 6b, iniziano le difficoltà.

La sequenza dei tiri che mi aspetta è interessante, insomma un bel test per dita e piedi.

Infilo subito a vista il primo tiro "duro" fabio mi raggiunge in sosta esaltato dall' ambiente e dalla scalata, io sono galvanizzato.



La roccia è lavoratissima e ti consente spesso un buon scarico sui piedi, la linea è veramente bella, segue con inteligenza, la logica sequenza di appigli e appoggi insinuandosi su uno scudo rosso strapiombante.

Il vento fresco da nord est mi regala condizioni di ottima aderenza, così avanzo a vista sul tiro successivo fino in cengia.

Da qui parte la sezione più difficle della via, con due tiri di 7c+ e uno di 7b+.


 Ci riposiamo un momento beviamo qualcosa.

Sono pronto, vado determinato a non lasciarmi soppraffare dalla gravità, sbuffo su un paio di appigli stringo e...sosta!!! andato a vista anche questo tiro.


Il successivo lo sbaglio a vista a un fix dalla fine per un nonnulla...ma tant'è la vista non lascia che una sola chance.

Mi calo in sosta, due minuti, giusto il tempo di sistemare le corde e mi ritrovo di nuovo al punto di prima. stavolta piglio la tacca e non lo svaso mezzo cm più su, il piede è solido e sta, in men che non si dica sono in sosta.

Recupero Fabio, gasatissimo dalla scalata.
Sono felicissimo nonostante non abbia fatto il tiro a vista ma solo al secondo giro; per me è comunque un test importante dopo due mesi di stop forzato.

Ora sopra di noi l'ultimo tiro difficile, parto pensando di scalare un tiro normale, bello ma normale, ed invece questa settima lunghezza si rivelerà la più bella ed estetica dell' intera via, per nulla scontata, un arrampicata tecnica tra diedro e spigolo. Bellisssimo, la cigliegina sulla torta.


L'onore dell'ultimo tiro lo lascio a Fabio, anche quà ci meravigliamo della bellezza della roccia.

Siamo in cima. Guardo avidamente le "mie" montagne,i luoghi a me tanto famigliari ma che non vedo da anni, respiro, sorrido, mi godo il vento teso e freddo sul viso...mi sento nuovamente a casa.