Ven 14 Giugno 2013

Tutto è nato un po’ per caso, all’inizio forse un po’ da Matrix e la sua voglia di di alta montagna che aveva programmato una salita sul ghiacciaio del Ventina in Valmalenco.
Si era calcolato un giro di 2 giorni partendo da Chiareggio ma scelti a calendario questi giorni, come ultimamente spesso capita, le condizioni meteo erano sfavorevoli. Però la voglia di fare un uscita era molta… anche se Pota e Rebuzz preferivano passare da un alpinismo classico ad una via classica su roccia.
Purtroppo per Matrix, la fortuna gira.  Qualche giorno prima Matteo ci contatta dicendo che a causa delle condizioni meteo non favorevoli dovevamo spostare il tiro a qualcos’altro proponendo il giro dei Tre Magnaghi in Grignetta.
Rebuzz aveva già fatto qualche giro sui Magnaghi. “… Ma vuoi mettere la soddisfazione di andare a tirare le stesse rocce che in passato hanno attraversato grandi dell’alpinismo come Emilio Comici, Riccardo Cassin o Walter Bonatti ?“.  Pensare a questo ha un fascino unico.
La sera prima  in religioso silenzio si prepara lo zaino: “Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio carattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso nel bene e nel male” Cit. Renato Casarotto.
Ognuno ha le sue manie!
Alle 5:00 il buon Rebuzz passa da Lissone quindi proseguiamo in direzione Abbadia Lariana per recuperare il Pota per poi dirigerci al Pian dei Resinelli. La giornata è fresca e il tempo è dalla nostra. Sui tornanti, riusciamo anche a vedere un coraggioso capriolo che si avventura sull'asfalto dei tornanti.
Parcheggiamo, un breve check del materiale in modo da non portar pesi inutili e alle 6:00 in punto passiamo davanti al Rifugio Carlo Porta ancora chiuso con sommo rammarico...
Peccato perché un caffè ci stava!” cit. Matrix

Ready to start
Il tempo scorre canzonando Matrix per l’uso dei bastoncini, scarpiniamo lungo il ripido e sconnesso sentiero della cresta Cermenati quindi seguiamo i cartelli che ci indicano di svoltare a destra per i Torrioni Magnaghi.
Vi possiamo assicurare che scorgerli in lontananza è avvicinarsi lungo il sentiero li rende ancora più imponenti.

sulla cresta Cermenati
Arriviamo all’attacco alle 7:00 circa con buona soddisfazione di Matteo. Non si sente volare una mosca e nessuna voce oltre alle nostre. Non abbiamo nessuno davanti a noi in parete e questo ci permette di procedere con calma e prenderci il nostro tempo.
Mettiamo imbraco e ci leghiamo come di consueto disponendo solo il materiale necessario. Matteo parte senza nemmeno mettere le scarpette per e di più parlando al telefono con il suo amico Gerry. Ci guardiamo come per dire: “Vabbeh! Il Solito … ” ma ad ogni modo adesso si fa sul serio.
"Non prendetemi in giro, Sto Lavorando!!!"
Matrix parte per primo seguito a pochi metri dal Socio ed in pochi minuti ci “mangiamo” i primi 25mt. Il calcare è fantastico per nulla difficile. Si riparte senza perdere troppo tempo e via spediti per altri 4 tiri da 25mt di progressione verticale.
secondo tiro all'inizio della Normale
Invece di seguire la canonica via Normale il Pota ci propone la variante Polvara leggermente più impegnativa ma decisamente più interessante. Ovviamente, si seguono le indicazioni del capo-cordata che sempre senza scarpette parte come un razzo.
variante Polvara
Senza che quasi ce ne rendiamo conto, arriviamo in cima al secondo Magnaghi. L’aria è fresca e, anche se le nuvole sono ancora basse, la vista è bellissima. Peccato per i colori che, non essendo ancora contaminati dalla luce solare, non rendono merito al paesaggio.
“Ci siamo mangiati quasi 250mt di dislivello!!”



Procediamo lungo la breve cresta, scendiamo in corda doppia (finalmente!) per altri 25mt lungo un canale sul lato Ovest e sfruttando un cavo d’acciaio come in una ferrata arriviamo alla forcella del G.A.S.G. tra il Magnaghi Centrale ed quello Settentrionale.



Facciamo una breve pausa, ci togliamo le scarpette e mangiamo un boccone. Adesso rimane solo il Magnaghi Settentrionale. Abbiamo due opzioni: possiamo procedere per la via Normale oppure la variante Lecco.
in pausa sulla forcella del GASG


Come spesso succede in questi casi, il Pota decide in autonomia ed opta per quest’ultima. In pratica, ci aspettano tre tiri da 40, 25 e 30 mt. Mentre Lui procede spedito verso la prima sosta, ci guardiamo in faccia ridacchiando: «Ormai siamo in ballo e balliamo...»


Sin dal primo traverso si capisce che il grado si è alzato rispetto ai tiri precedenti. Adesso le protezioni sono più distanti (quasi un fittone ogni 15mt) ed alcuni passaggi richiedono una preparazione più attenta.

in sosta sul primo tiro della variante Lecco
La roccia è splendida. Il contatto con la fredda roccia che ha visto passare fior di alpinisti trasmette una certa carica. Comunque, gli appigli sono ottimi anche se un paio di passaggi sono esposti.
Con mio grande stupore, saliamo senza troppi intoppi anche i primi due tiri (a mio avviso i più duri della giornata) e ci godiamo il panorama. Fantastico!
Ancora un breve tratto di cresta prima di arrivare alla croce in cima al Magnaghi Settentrionale dove Pota ci aspetta per le foto di rito che trovate di seguito.
da sinistra: Matrix, Rebuzz e Pota


Giornata carica di emozioni alla ricerca di sensazioni nuove tra roccia e cielo.
Grazie Pota!!!

Note finali

Rebuzz: “Matrix la prossima volta portati la tua acqua!!!
Matrix: “Rebuzz la prossima volta andiamo in cima al Bernina!