Ci sono giorni che racchiudono i sogni di quando poco più che bambino, arrancavo sul muro in sassi della casa di mia nonna; ogni tanto mi rivedo, un paio di asolo verdi piccole di non sò quanti numeri, ricordo in modo vivido, la fatica ad infilarle e il male al limite del tollerabile, il "sacchetto della magnesite" era un marsupio All Star, recuperato se non ricordo male,  in un fustino di detersivo Dixan.

Era l'inizio degli anni novanta, Cornalba era già parte della storia, del mito, le sue placche a tacche e a microappoggi avevano già fatto breccia nei sogni e negli incubi dei migliori climber di allora.
La prima volta che ci andai, feci resting sul sentiero d'avvicinamento...e presi una grande lezione.
Fin da subito la Corna Bianca e i suoi tiri entrarono nei miei pensieri, nei miei sogni, grazie anche all' alone di leggenda che andava sempre più crescendo attorno ai personaggi che animavano la scena verticale indigena e non solo, su tutti Bruno Tassi, visionario e autore di linee magnetiche e senza tempo.

Poche volte negli anni a seguire, ritornai a scalare tra quel caos di appigli e appoggi, che solo dita e testa allenate sanno comporre in perfetta armonia fin alla catena, per timore quasi reverenziale, per mille ragioni che nemmeno ricordo, ma questo posto era ormai parte di me e i suoi tiri semplicemente dei sogni, a volte irraggiungibili...
Li ho lasciati li a maturare, a sedimentare, ho aspettato pazientemente fin chè mi sono sentito pronto per osare realizzarli.
Ieri, spronato da Alessandra che magistralmente ha passeggiato a vista su Fotonica, in condizioni quasi di trance ho accarezzato delicatamente fino in catena gli appigli di Mandrake, e salire questo tiro a vista è stato un po' come prendere un diploma, un sogno cullato a lungo che mi ha lasciato a bocca aperta e incredulo...
Sentivo che era un big day, ma mai avrei immaginato così; sono venuto per provare Jedi, ho gia fatto 2 tentativi un paio di sabati fa, oggi mi sento veramente in forma; c'è anche Gabriele che stà provando il super tiro li affianco e sono ancora più motivato.
Le condizioni sono super: umidità ZERO, vento teso..
Faccio un giro di ricognizione, per ripassare i movimenti e mi rendo conto che sento gli appigli in modo incredibile, oggi il cadavere mi segue alla perfezione!!
Riposo mezzoretta e riparto, scalo con la determinazione di un killer, lucido e freddo, senza sbavature fino in catena...dove mi lascio invadere dalla felicità!!
Ale mi abbarccia con una stretta che vale più di qualsiasi parola... E' per queste emozioni che scalo, null'altro.