Andrea e la sua felicità, dopo l'attraversata dei Magnaghi da capocordata

Un breve racconto di una splendida giornata d'arrampicata...

di Andrea Lenti 

Come ho conosciuto Matteo!?!?!? Beh è stato sotto alle liste di un pannello di una palestra, dove ci siamo allenati insieme...

Tra una cagata ed un altra abbiamo trascorso una piacevole mattinata e poi ci siamo salutati tornando a svolgere la nostra quotidianità per alcuni mesi a venire. Durante questo periodo "sbirciavo" tra le pagine web alcune imprese del "Pota" ed il suo modo di vivere la montagna mi colpiva molto, fino a voler assaggiare e condividere il suo stile leggero ed alternativo.

IO: "Ciao Matte ti disturbo? Sono Andrea...ricordi in palestra al pan gullich?"
LUI: "Si si ciao Andre bene bene...come stai? dimmi tutto"
IO: "Matte ho pensato che dovremmo andare un pò in montagna insieme..."
Dentro di me pensavo adesso mi manda a cagare, ma il desiderio di imparare è tanto e ci provo
LUI: "Ma si dai e perchè no..."

Ci accordiamo sul da farsi e Giovedi 20 Settembre 2012 ore 7:30 ci ritroviamo a bere un caffè "atomico" ai resinelli che un palo di traverso sarebbe stato meglio...

Seduti al tavolo spiego a Matteo il forte desiderio di migliorare la scalata ed il mio modo di andare in montagna a 360°. Rimasto attratto del suo stile alpino spiego il mio desiderio di ricerca di un Compagno di avventura con cui imparare e condividere emozioni, sperando di poter intraprendere tutto questo con Matteo.

Zaini in spalla, ci incamminiamo per il sentiero della cresta Senigaglia...qui ci troviamo già in accordo su un concetto base "Andre andiam di qua che di spaccarci le ginocchia ne facciamo anche a meno, se volevo faticare facevamo la nord dell'Eiger"...grande Matte!

Durante l'avvicinamento spaziamo a parlare di svariati argomenti tra conoscenza personale, quotidianità, battute varie e risate generali dove si crea da subito un buon feeling.
Ed ecco che arriviamo all'attacco della normale al Primo Magnaghi...letta sui libri la sensazione che ho ricevuto è quella di una via facile e divertente, su cui muovere i primi passi e un po' snobbata.

Per me è stato un approccio fantastico per iniziare a prendere confidenza con la sicurezza di una cordata in ambiente di montagna, dove ci si protegge solo con protezioni veloci o naturali, e si impara a guardare con occhio "clinico" quello che la roccia ci dona.

Parte Matteo con le scarpe da "ginnastica" (eheheh non ho mai scalato senza le scarpette) e mi mostra la sua "Arte"...lo raggiungo cercando il feeling con le scarpe e gli faccio mille domande per cercare di apprendere tutto lo scibile come un bambino alle scuole elementari...poi ricordo una domanda: "Andre, vuoi andare avanti tu e provare?"

E chi se lo fa ripetere due volte...strabiliato della fiducia che Matte mi sta offrendo, proseguiamo i nostri primi 120mt alternandoci nell'andatura.

Quasi in cima al torrione ci si presenta uno spettacolo della natura che mamma Grigna ci offre: partiti con il sole in un attimo ci voltiamo e possiamo ammirare le nuvole che, alla velocità della luce, risalgono dai canali alle nostre spalle e ci investono in un manto di aria fredda. Per dirne una alla "Matteo"....davvero Serie A....

Scalato il Primo Magnaghi non ci accontentiamo, ormai ci ho preso troppo gusto e concateniamo alla via Lecco al Terzo Magnaghi. Altri 140mt di roccia davvero ottima dove ci godiamo un arrampicata facile, ma mai banale ed esageriamo nel piazzare più protezioni possibili. Il guidone mi spiega un pò di "sgami" del mestiere.

Arriviamo in vetta avvolti ancora dalle nuvole e ci gustiamo un pò di relax e l'ottima compagnia.

Qui si prosegue nella nostra conoscenza...."Dai Matte ho portato qualcosa da mangiare dai che si smezza..." (menù del giorno affettati e tuc) "Eh no grazie sono vegetariano"...via alle risate generali, non lo sapevo. Matte la prossima volta lo chef cambia menù ehehehehehehe

Scendiamo al volo fino al rifugio Porta, dove ho il piacere di conoscere i gestori e di bere un caffè come dio comanda.

Qui scatta l'ottima idea di Matteo..."Andre andiamo a fare 4 tiri in falesia? raggiungiamo mia moglie..."
E via che cartina alla mano cerchiamo l'accesso alla falesia... Qua si scatenano le ultime risate della giornata...

Vi dico solo: descrizione dell'accesso fiabesca con allusioni a monumenti, caseggiati e sentieri inesistenti e qualità falesia da cocainomane in crisi d'astinenza....nonostante tutto ci divertiamo anche qua e facciamo un paio di tiri.

La parte più bella della giornata, per noi ormai noti sostenitori della pancia alcolica, è la birretta di fine giornata dove ho l'enorme piacere di conoscere Alessandra e di poter dire di aver trascorso una giornata davvero splendida.

A presto per le prossime avventure.